Esiste il“tappeto Americano”?

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Esiste il“tappeto Americano”?

“Esiste un tappeto americano?”
Ok, forse non è una delle domande esistenziali che ti attanagliano da quando sei piccolo.


Ma se ci pensi, tutti quanti sappiamo che esistono tappeti pregiati persiani, iraniani, o comunque di paesi del Medioriente o dell’Oriente.

Ma esistono anche tappeti costosi e pregiati provenienti da altre parti del mondo?

Ok, mettiti comodo perché devo raccontarti una storiella.

Lo sapevi che noi del settore andiamo ad acquistare i tappeti in America?          

Esatto. Non nel mio paese, dove tutti pensano che andiamo ad andare a comprare i tappeti.

Sei rimasto stupito? Indignato? Ci sei rimasto male? Aspetta un attimo…

Lasciami andare avanti con la storia e capirai perché dovrai ricrederti!

Considera che negli Usa non si possono oggi importare tappeti iraniani a causa dell’ Embargo.

Il paese fa i conti con le sanzioni economiche dalla fine degli anni Settanta, quando furono introdotte dopo la rivoluzione khomeinista, per poi essere rinnovate nei decenni successivi, sulla scia delle violazioni dei diritti umani e per lo sviluppo delle tecnologie nucleari.

Io rimasi sorpreso quando nel 2007, aiutato da un cambio favorevolissimo (considera che un euro valeva un dollaro e mezzo ) andai a New York e vidi tutti i negozi avere solo tappeti pakistani, che sono di qualità medio bassa.

Mi sentivo io un americano a Roma, perché il cambio favorevole aiutava molto,ma in realtà ero nella grande mela e gli unici tappeti iraniani che si trovavano erano quelli antichi .

Devi sapere che alla fine dell’ 800 una compagnia Anglo Svizzera,  la Ziegler,andò in Iran, soprattutto nella città di Sarug(regione centrale dell’Iran) ad acquistare tappeti per il mercato americano.

Da subito però sorse un problema: questa tipologia di tappeti, che hanno ricamato un medaglione centrale e disegni floreali,non erano adatti al gusto americano, e nessuno li comprava.

Dopo numerosi tentativi gli architetti della Compagnia presero una decisione: il rosso di quei tappeti era troppo forte e la lana persiana non era all’altezza della pregiatissima lana di Manchester .

Si decise in quel momento dopo infinite riunioni di importare le allora famosissime lane di Manchester, e di decolorare i tappeti da quel rosso che non si adattava al gusto occidentale.

Da lì i tappeti Sarug“in stile americano” divennero un vero e proprio status symbol che tutti volevano avere in casa, fino a quando nel 1929 sopraggiunse la grande depressione .

Oggi noi collezionisti e come piace chiamarli a me“archeologi del tappeto”, spesso ritroviamo in alcuni bauli polverosi e lasciati in soffitta o in cantina, delle vere e proprie opere d’arte .

Ricordo che una volta persi una grossa vendita per eccesso d’onestà ed etica.

Ero a casa di alcuni clienti che volevano permutare un tappeto, cioè volevano acquistare un tappeto molto costoso dandomi in cambio quello che per loro era uno straccio.

Quando lo vidi rimasi di stucco perché capii subito che si trattava di un Sarug Americano di fine 800 e gli dissi che erano pazzi a darlo via.

Purtroppo per me decisero di non acquistare più il tappeto costosissimo da me e me ne tornai con la coda tra le gambe.

Sono uscito con un grosso amaro in bocca, l’onesta non paga pensai.

Ma mi sbagliavo, perché senza rendermene conto avevo acquistato una cosa che non avrei mai pensato: la credibilità, che in quel momento nel mio mondo nessuno aveva .

Divennero dei miei fan scatenati consigliando il nostro showroom a tutti i loro amici.

Tante volte bisogna guardare ad un bene più grande e non bisogna essere miopi .

Ma torniamo al Sarug, volevo darti qualche dettaglio interessante su come viene fatto.

I filati venivano fatti bollire in una soluzione di allume, un mordente che prepara le fibre a ricevere il colore.

Successivamente erano posti a macerare per due ore in una soluzione di acqua robbia e dugh, una sostanza costituita da yogurt, acqua e acido.

Morale della favola?

Beh, se anche tu hai dei tappeti in cantina a marcire o in soffitta, rivolgiti a me!

Potrò aiutarti a svelare l’identità del tuo tappeto con una vera e propria “consulenza” e senza badare esclusivamente al mio profitto: come hai già potuto vedere, ho imparato che ci sono ricompense ben più grandi del guadagno immediato.

Magari anche tu ti ritrovi ad avere un capolavoro e non lo sai!

Quindi:se pensi di aver bisogno di parlare con me, lasciami i tuoi dati qui sotto e ti ricontatterò immediatamente.

A presto,