L’arte di annodare tappeti ha origini antichissime e si è sviluppata probabilmente in Asia centrale migliaia di anni fa ad opera delle tribù nomadi locali. Con il tempo la produzione è andata man mano differenziandosi, subendo le influenze della cultura, della storia e della posizione geografica specifica.
In particolare, un tappeto annodato a mano prende generalmente il suo nome dal luogo in cui è stato creato o dal gruppo etnico che l’ha realizzato. I principali tappeti presenti sul mercato sono: tappeti persiani, tappeti afgani, tappeti caucasici, tappeti pakistani, tappeti cinesi.
La Persia, antico nome persiano dell’Iran, può esser considerata la culla della tradizione tessile e dell’arte della produzione dei tappeti. La denominazione dei vari tappeti persiani deriva da alcune delle città più importanti per la produzione, come i tappeti Hamadan, i tappeti Mashad, i tappeti Kerman, i tappeti Shiraz e i tappeti Nain, oppure dai gruppi etnici che li producono, come i tappeti Ghashghai.
Sebbene ogni categoria abbia delle specificità che rendono ciascun tappeto unico nel suo genere, i tappeti persiani si caratterizzano per l’annodatura a mano e l’elevata densità di nodi. La trama e l’ordito sono eseguiti con fili di cotone, mentre per il vello è utilizzata la lana, spesso di elevata qualità come la lana kurk. Per gli esemplari più pregiati si ricorre alla sola seta. Iconograficamente, l’elemento principale che caratterizza il tappeto persiano è il medaglione centrale in varie fogge e, nel disegno, motivi floreali o geometrici, i più ricorrenti dei quali sono il motivo herati e il motivo botteh.
In Afghanistan, la realizzazione di tappeti ha origini antiche e si tramanda da generazioni. I tappeti afgani sono realizzati con nodo persiano, asimmetrico, con una densità che non supera i 230.000 nodi/mq. Il vello, l’ordito e la trama sono in lana. I motivi presenti sono principalmente i göl (a forma di zampa di elefante) e motivi ottagonali (ad otto lati) spesso con fiori stilizzati di colore blu scuro, ocra e beige. I motivi vengono ripetuti più volte sulla superficie facendo assumere un ritmo straordinario all’intera composizione. I colori principali sono tutte le varie tonalità del rosso scuro.
Quando si parla di Caucaso, si intende l’area geografica che si estende a nord, a sud e a est della catena montuosa del Caucaso, dove oggi troviamo l’Armenia, l’Azerbaigian e la Russia occidentale. L’arte dell’annodatura caucasica vanta una storia antichissima. I primi esemplari giunti fino a noi risalgono al XVII secolo. La particolare configurazione geografica e le condizioni climatiche hanno conferito alle lane che vengono filate per annodare i tappeti caucasici particolare morbidezza, lucentezza e resistenza. La trama, l’ordito e il vello sono interamente in lana e la particolarità è sicuramente il nodo Ghiordes, o nodo turco, simmetrico. Nei tappeti caucasici più recenti l’ordito è in cotone. Uno degli aspetti più interessanti è sicuramente l’iconografia che caratterizza gli antichi manufatti e riguarda la rielaborazione dei simboli importati e trasmessi da diversi popoli che si insediarono nel territorio. Le decorazioni sono eseguite seguendo tre assi principali, verticale, orizzontale ed obliquo e i motivi geometrici sono abbinati a motivi floreali.
La produzione di tappeti in Pakistan è iniziata in contemporanea con quella della regione indiana, in quanto storicamente unite. Non ha una vera e propria tradizione nel tappeto e i disegni e i motivi si ispirano alle regioni vicine. Per la realizzazione dei tappeti viene utilizzato un nodo aperto che serve per creare un cambiamento dei toni di colore in base al punto da cui si osserva il tappeto. Sono caratterizzati da un’elevata densità di nodi. Alcuni tappeti sono annodati con ordito singolo, altri con ordito doppio. I tappeti pakistani non son prodotti con lana locale, ma realizzati principalmente con filato di lana australiana, che li rende molto simili ai tappeti in seta. L’ordito e la trama sono di cotone. Il colore dominante è il rosso.
Con ogni probabilità la tradizione manifatturiera cinese fu importata dalle popolazioni mongole che dominarono la regione Cinese. I tappeti cinesi antichi presentano spesso sottili fili di ordito, che assieme al vello ruvido creano nodi grandi e tappeti abbastanza spessi. I tappeti più recenti vengono annodati con filati di lana ottenuti a macchina e spesso viene usato un doppio ordito e la tecnica di annodamento è quella asimmetrica. I motivi dei tappeti cinesi antichi spesso riproducono antichi simboli religiosi, di origine taoista e buddhista. Nei tappeti più recenti e di nuova produzione si ritrovano molti diversi motivi, floreali e tipicamente persiani. Una delle caratteristiche principali dei tappeti cinesi sono gli intagli, che vengono effettuati intorno ai motivi floreali per dare un effetto a rilievo che dona al tappeto una sensazione tridimensionale.