Tappeto Gabbeh

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Oggi vi parleró del tappeto Gabbeh.

Siamo nel sud ovest della Persia nella provincia del Fars che in persiano significa grezzo. I tappeti Gabbeh sono annodati da una popolazione nomade detta Qashqai, si caratterizzano per il vello molto morbido, per i molteplici passaggi di trama per essere interamente annodati in lana, ma soprattutto per i disegni naturalistici. 

I tappeti Gabbeh si caratterizzano per il loro spessore, possono arrivare anche a 2,5 cm di spessore, la colorazione naturale crea delle screziature simili a quelle del prato, le decorazioni si ispirano al mondo naturale che hanno un vero e proprio senso di pace dovuto anche alle colorazioni naturali. 

Questi tappeti vengono definiti ingenui primitivi, garbati, e quasi infantili, però questi tappeti indiani nepalesi hanno caratteristiche completamente diverse dai Gabbeh persiani, innanzitutto lo spessore che è di circa 8 millimetri le lane sono spesso provenienti dalla Nuova Zelanda, quindi sono lane molto morbide ma molto seriche perché viene spesso scambiata per vera e propria seta.

I disegni di questi tappeti sono fatti dai designer orientali, o anche da architetti quindi non sono fatti a memoria come i disegni dei tappeti Gabbeh persiani, ma realizzati su un vero e proprio schema o disegno, mentre il tappeto Gabbeh persiano viene spesso irregolare poichè viene realizzato sul telaio orizzontale di conseguenza non riescono a dargli la stessa tensione all’ordito.
I tappeti Gabbeh indiani vengono realizzati sul telaio verticale, quindi c’è una notevole differenza, il risultato del tappeto Gabbeh persiano dipende dall’ispirazione del momento dell’artigiano, mentre quello indiano dipende da un vero e proprio schema che devono seguire fedelmente.

Nei tappeti Gabbeh avvengono spesso delle abrash con veri e propri cambi di colore, dovuti ai diversi bagni di colore di tinture vegetali.

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Grazie da Farshad Shahabadi

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