Il
tappeto orientale ha una originalità attualissima e antica allo stesso tempo, fattore determinante che ci fa capire sia il luogo d’origine che l’età. Se pensiamo che persino ogni distretto, talvolta ogni singola famiglia, possiedono disegni e motivi peculiari, trasmessi lungo le generazioni per secoli. Per gli esperti del settore, il tappeto è un rebus che si districa anche con la conoscenza dei costumi di un popolo che lo ha prodotto.
Stabilire l’uso del manufatto vuol dire svelare il simbolismo religioso o poetico che si illumina ad un occhio esperto.
Non è certo facile
orientarsi nel mercato dei tappeti: vediamo quindi una breve guida su
come valutare un tappeto!
Numero dei nodi
Il
numero dei nodi non è il fattore principale, del tutto
inutile in esemplari di antica manifattura o in quelli realizzati dai nomadi e nei villaggi. Inoltre bisogna unire in un quadro composito queste indicazioni: la qualità e l’originalità dei disegni, delle decorazioni, la qualità dei materiali utilizzati e la colorazione, lo stato di conservazione, l’epoca e il luogo di provenienza.
In Iran alcune produzioni delle città sono eccezionali, mentre nelle produzioni nomadi o di villaggio, avremo spesso irregolarità e asimmetrie, cioè le
abrash che rendono unici e quindi preziosissimi tali manifatture. I tappeti provenienti da Turchia, Cina, Afghanistan, India e Egitto talvolta sono solo imitazioni della maestria che trasuda dai capolavori persiani: attenzione quindi ai materiali scadenti e colori industriali!
Datazione del tappeto
La
datazione del tappeto è anche difficile: bisogna conoscere lo stile delle decorazioni e dei disegni, i materiali usati e il tipo di pigmento di quel dato periodo storico. Anche se talvolta troverete la firma di un maestro, di solito annodata all’interno di un cartiglio sulla parte alta del tappeto, non tutti i tappeti di prestigio hanno tale segno. Un’annodatura elevata mostra una raffinatezza di esecuzione per alcuni tipi di tappeti proveniente dalle città; eppure in Cina, in Pakistan e in India oggi i tappeti dall’annodatura molto concentrata che si eseguono sono di bassa qualità. Alcuni tappeti cinesi in seta che hanno un’annodatura molto fitta e compatta sono purtroppo prodotti scadenti.
Il lavoro di annodatura, quando è a mano e preciso, dura nel tempo ed è di ottima qualità. Tra i tappeti etnici sono particolarmente amati i
tappeti Gabbeh, realizzati dalle tribù Fars dell’Iran e i
tappeti Kilim,creati dalle tribù di nomadi turche o persiane
I materiali
La
lana dei tappeti orientali è di pecora, ma talvolta anche di capra o di cammello, per manufatti ruvidi e poco luminosi di poco pregio. Il
vello degli agnellini di 8-12 mesi invece è un materiale di prima scelta. La
seta fornisce i tappeti più pregiati: una lucentezza unica, cangianti i colori e nitidi i disegni, molto resistenti, nodi fitti e piccolissimi. Solo degli esperti annodatori riescono a non sprecare eccessive quantità di preziosa seta nella lavorazione.
Tra i manufatti più pregiati: i Qum, gli Isfahan e i Kashan persiani e gli Hereke turchi. Con il cotone si costruisce la struttura dei tappeti, cioè ordito e trama: non assorbe il colore, ridà un bel bianco luminoso,affascinante nella produzione di kilim.
Come riconoscere un esemplare di qualità lavorato a mano “a occhio”?
Osservate il tappeto al rovescio: se la trama e i nodi si mostrano fitti e ben distinti, il disegno è nitido, la frangia è parte integrante tappeto, non applicata, mentre i colori sono vivi e stabili, allora questo sarà un tappeto di qualità..
Tipologie di tappeti
Tappeti persiani
La Persia, antico nome persiano dell’Iran, può esser considerata la culla della tradizione tessile e dell’arte della produzione dei tappeti. La denominazione dei vari tappeti persiani deriva da alcune delle città più importanti per la produzione, come i
tappeti Hamadan, i
tappeti Kerman, i
tappeti Shiraz e i
tappeti Nain, oppure dai gruppi etnici che li producono, come i
tappeti Ghashghai.
Sebbene ogni categoria abbia delle specificità che rendono ciascun tappeto unico nel suo genere, i
tappeti persiani si caratterizzano per l’annodatura a mano e l’elevata densità di nodi. La trama e l’ordito sono eseguiti con fili di cotone, mentre per il vello è utilizzata la lana, spesso di elevata qualità come la lana kurk. Per gli esemplari più pregiati si ricorre alla sola seta. Iconograficamente, l’elemento principale che caratterizza il tappeto persiano è il medaglione centrale in varie fogge e, nel disegno, motivi floreali o geometrici, i più ricorrenti dei quali sono il motivo herati e il motivo botteh.
Tappeti afgani
In Afghanistan, la realizzazione di tappeti ha origini antiche e si tramanda da generazioni. I
tappeti afgani sono realizzati con
nodo persiano, asimmetrico, con una densità che non supera i 230.000 nodi/mq. Il vello, l’ordito e la trama sono in lana. I motivi presenti sono principalmente i
göl (a forma di zampa di elefante) e motivi ottagonali (ad otto lati) spesso con fiori stilizzati di colore blu scuro, ocra e beige. I motivi vengono ripetuti più volte sulla superficie facendo assumere un ritmo straordinario all’intera composizione. I colori principali sono tutte le varie tonalità del rosso scuro.
Tappeti caucasici
Quando si parla di Caucaso, si intende l’area geografica che si estende a nord, a sud e a est della catena montuosa del Caucaso, dove oggi troviamo l’Armenia, l’Azerbaigian e la Russia occidentale. L’arte dell’annodatura caucasica vanta una storia antichissima. I primi esemplari giunti fino a noi risalgono al XVII secolo. La particolare configurazione geografica e le condizioni climatiche hanno conferito alle lane che vengono filate per annodare i tappeti caucasici particolare morbidezza, lucentezza e resistenza. La trama, l’ordito e il vello sono interamente in lana e la particolarità è sicuramente il nodo Ghiordes, o nodo turco, simmetrico. Nei
tappeti caucasici più recenti l’ordito è in cotone. Uno degli aspetti più interessanti è sicuramente l’iconografia che caratterizza gli antichi manufatti e riguarda la rielaborazione dei simboli importati e trasmessi da diversi popoli che si insediarono nel territorio. Le decorazioni sono eseguite seguendo tre assi principali, verticale, orizzontale ed obliquo e i motivi geometrici sono abbinati a motivi floreali.
Tappeti pakistani
La produzione di tappeti in Pakistan è iniziata in contemporanea con quella della regione indiana, in quanto storicamente unite. Non ha una vera e propria tradizione nel tappeto e i disegni e i motivi si ispirano alle regioni vicine. Per la realizzazione dei tappeti viene utilizzato un nodo aperto che serve per creare un cambiamento dei toni di colore in base al punto da cui si osserva il tappeto. Sono caratterizzati da un’elevata densità di nodi. Alcuni tappeti sono annodati con ordito singolo, altri con ordito doppio. I
tappeti pakistani non son prodotti con lana locale, ma realizzati principalmente con filato di lana australiana, che li rende molto simili ai tappeti in seta. L’ordito e la trama sono di cotone. Il colore dominante è il rosso.
Tappeti cinesi
Con ogni probabilità la tradizione manifatturiera cinese fu importata dalle popolazioni mongole che dominarono la regione Cinese. I
tappeti cinesi antichi presentano spesso sottili fili di ordito, che assieme al vello ruvido creano nodi grandi e tappeti abbastanza spessi. I
tappeti più recenti vengono annodati con filati di lana ottenuti a macchina e spesso viene usato un doppio ordito e la tecnica di annodamento è quella asimmetrica. I motivi dei tappeti cinesi antichi spesso riproducono antichi simboli religiosi, di origine taoista e buddhista. Nei tappeti più recenti e di nuova produzione si ritrovano molti diversi motivi, floreali e tipicamente persiani. Una delle caratteristiche principali dei tappeti cinesi sono gli intagli, che vengono effettuati intorno ai motivi floreali per dare un effetto a rilievo che dona al tappeto una sensazione tridimensionale.